Traversata del Gruppo del Sella da Passo Gardena a Passo Pordoi
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Bellissimo itinerario sul grande altipiano desertico del Sella che attraversa il gruppo da nord a sud. Percorso che presuppone buone condizioni fisiche e dimestichezza con la montagna e piede fermo anche se non vi sono rilevanti difficoltà. Il massicico del Sella offre numerose possibilità di salita e discesa dai vari lati con una molteplicità di percorsi comprese tre ferrate tutte assai impegnative: qui si propone la traversata da nord a sud senza utilizzo degli impianti. Per ritornare al punto di partenza bisogna prevedere una seconda auto, in stagione si può utilizzare, dopo averne verificato gli orari, l’efficiente servizio bus Sellaronda che collega i vari passi attorno al gruppo.
Aspetti positivi: grandioso itinerario che ci avvicina all’inconsueto ambiente desertico dell’Altipiano del Sella superando gioielli come il lago Pisciadù e le torri e i pinnacoli del Sella. Possibilità di salire o scendere con la Funivia di Sass Pordoi (attenzione ai periodi e agli orari di funzionamento
Criticità = elementi da considerare: percorso assai lungo e faticoso con dei tratti impegnativi, sebbene non troppo pericolosi, raggiunge quote attorno ai 3000 metri. Da evitare in caso di nebbia e tempo incerto. Trattandosi di una traversata bisogna pensare al ritorno servendosi di una seconda auto o di utilizzare, in stagione il servizio bus navette Sellaronda (per orari contattare la Apt di Fassa o di Val Gardena).
Percorso stradale: da Egna, uscita autostradale dell’Autobrennero si imbocca la Statale 48 delle Dolomiti sino a superare Canazei, il Passo Sella, e da qui il Passo Gardena. Circa 84 km dal’uscita autostradale di Egna. Percorso alternativo da Chiusa, Klausen, uscita A 22, per s.s. 242: circa 37 km.
Itinerario senza utilizzo impianti: dal parcheggio presso il Passo Gardena si imbocca il sentiero 666 che in direzione sud est aggira le pareti rocciose del Campanile Campidel sino ad imboccare l’ombroso e ripido canalone ghiaioso di Val Setus. Risalito il ghiaione il sentiero supera con alcuni tratti attrezzati diversi salti di roccia tra le pareti del Campanile Campidel e la Bruneck Turm. Dopo faticosa ascesa si arriva in vista dell’ ampia sella sulla quale sorge il Rifugio Cavazza al Pisciadù con l’omonimo lago alle spalle. Impressionanti davvero le aspre pareti di Cima e Torre Pisciadù sulla sinistra, est, e del Sass da Lech, enormi colossi che si elevano a baluardi del ghiaioso Vallon di Pisciadù alla base del quale, incredibilmente, vista la natura del terreno, si trova il ceruleo Lago di Pisciadù, m.2564. Al centro, a sbarrare la valle, la lunga barriera delle Mesules.
Il sentiero 666 si arrampica ora sulla destra orografica del vallon di Pisciadù con accentuata pendenza inoltrandosi poi sempre su terreno assai scosceso e più roccioso nella Val di Tita per aggirare lo sperone ovest di Cima Pisciadù. Dopo circa un’ora di dura salita si arriva al bivio sulla sinistra per Cima Pisciadù, l’itinerario procede diritto in direzione sud con pendenza più contenuta, alternata a qualche strappo, arrivando finalmente su una vasta distesa ondulata e semipianeggiante, caratterizzata da alture e conche profonde dal vago sapore lunare . Dopo circa 40 minuti dal bivio per la cima Pisciadù si arriva al bivio con il s.649 lasciandosi sulla sinistra il Sas da Mezdì. Pochi minuti ancora e si raggiunge il bivio con il s.647 nei pressi della Forcella di Antersass, m.2861. Si procede ancora verso sud est con fenomenale vista sulla Torre Berger e sulla Valle di Mezdì, con la Val Badia e il Sassongher. Ormai siamo di fronte al Piz Boè e molto vicini al Rifugio che porta lo stesso nome.
Dopo una meritata sosta bisogna valutare se si vuole risalire la cima del Piz Boè mettendo in conto circa 250 metri di salita su di un percorso attrezzato (calcolare almeno un’ora in più) oppure se proseguire con il più tranquillo sentiero 627 che in leggera salita tagliao trasversalmente il fianco ovest del Piz Boè sino a ricongiungersi con il sentiero 638 che dalla Forcella Pordoi sale al Piz Boe e scende al Rifugio Kostner. Al bivio si individua chiaramente l’ultima parte di questo lungo e bellissimo itinerario: la traccia taglia diagonalmente in falsopiano il Sas de Forcia e arriva alla Forcella. Una modesta salita di 25 minuti lungo il versante nord del Sass Pordoi porterebbe alla stazione a monte della Funivia (Rifugio Maria) con la quale in pochi minuti, ma attenzione all’orario di funzionamento, si scende al Passo Pordoi.
L’itinerario qui descritto prevede invece, una volta raggiunta la Forcella Pordoi, la discesa diretta a valle per il sentiero 627: si supera un dislivello di circa 600 metri in poco più di un’ora avendo di fronte un panorama superbo sulla Marmolada e sulle Creste del Padon.
Varianti: al Rifugio Boè si può salire la ultra panoramica Cima del Piz Boè arrivando a Capanna Piz Fassa, m.3102, allungando il tragitto di circa un’ora inclusa la discesa. Modesti tratti attrezzati in scarsa esposizione.
Varianti 2: il percorso può essere intrapreso in senso contrario utilizzando la Funivia del Sass Pordoi, (per gli orari e i periodi di funzionamento rivolgersi alla Apt di Fassa di Canazei). In tal caso la partenza sarà dal Rifugio Maria, dal quale in circa 30 minuti si arriva al Rifugio Forcella Pordoi e da li si percorre l’itinerario descritto a ritroso. Tutto questo percorso, inclusa la salita al Piz Boè comporta una durata di circa 4 ore e mezzo, con una lunghezza di 10 Km circa, un dislivello in salita di m.600 e in discesa di m.1425.
Tabella tempi di percorrenza e profilo altimetrico
Luogo | quota | sentiero | tempo parziale | tempo totale |
Passo Gardena, Groedner Joch | 2134 | 666 | - | - |
Bivio s.666a | 2166 | 0,30 | 0,30 | |
Rifugio Pisciadù | 2580 | 1,40 | 2,10 | |
Bivio per Piza Pisciadu | 2805 | 1,00 | 3,10 | |
Bivio ss.666 e 649 | 2866 | 0,40 | 3,50 | |
Rifugio Boè | 2860 | 627 | 0,20 | 4,10 |
Rifugio Forcella Pordoi | 2867 | 0,40 | 4,50 | |
Passo Pordoi | 2240 | 1,20 | 6,10 |
Nota: i tempi di percorrenza indicati nelle tabelle
sono del tutto indicativi e si
riferiscono ad una andatura media (circa 300 - 350 metri di dislivello
per ogni ora di salita, circa 500 m. in discesa, circa 3 Km ogni
ora in pianura), non comprendono le soste e sono relativi a
condizioni del terreno e meteorologiche normali. Alcune quote
indicate generalmente contraddistinte da (*), sono approssimative.
Dati generali:
Grado di
difficoltà dei sentieri: EE nella discesa dalla Forcella del
Sassolungo verso nord ovest, E negli
altri tratti.
Segnaletica: buona
Località
di Partenza: Passo Gardena
Punto di
partenza: il medesimo.
Punto di
arrivo: Passo
Pordoi, m.2242
quota
massima: m. 2684, Forcella del Sassolungo
Dislivello
in salita: m. 1103 , incluse le risalite. Dislivello discesa: m.970
Lunghezza
percorso: Km 10,8 circa.
Tempi di
Percorrenza: ore
6 - 6,30 escluse le pause.
Punti di
appoggio intermedi: Rifugio Cavazza (Utia Pisciadu), Rifugio Boe
(Bamberger Huette), Rifugio Forcella Pordoi
Numeri di
Segnavia: 666.
Periodo
consigliato: inizio
luglio – fine settembre.
Vie per
il rientro anticipato a valle: non presenti
Indicazioni
particolari: sentiero
alquanto frequentato nel tratto Rif. Boè – Rifugio Forcella Pordoi
Cartografia: Editrice la Giralpina, Foglio n.11 “Groeden Seiseralm” scala 1/25000.
Informazioni turistiche: Azienda per il Turismo Valle
di Fassa, tel. 0462 609500
Trasporti pubblici: Trentino
Trasporti, tel.0461821000.
Immagini traversata del Guppo del Sella